Avig ODV nasce dalla volontà di chi, a seguito di un grave incidente stradale,
ha subito in prima persona la sofferenza, lo stato di necessità e bisogno, in
qualità di ricoverato in una struttura ospedaliera.
L’organizzazione di volontariato denominata “ASSISTENZA VOLONTARIA INCIDENTATI GRAVI AVIG-ODV”,
si configura quale ente non commerciale e senza scopo di lucro neppure indiretto e con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, ed in particolare quale organizzazione di volontariato che agisce ai sensi e nei limiti degli artt. 32 e segg. del Decreto Legislativo del 3/07/2017 n. 117 – Codice del Terzo Settore, della legislazione regionale in materia di volontariato, nonché dei principi generali dell’ordinamento giuridico.
L’Associazione in particolare si prefigge le seguenti finalità:
• contribuire attivamente alla difesa e alla tutela dei diritti inviolabili di quelle persone che a causa delle proprie condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali e familiari si trovano in condizione di obbiettivo disagio a causa di un grave incidente stradale e ricoverate in strutture ospedaliere;
• proteggere l'incidentato grave ricoverato in una struttura ospedaliera da tutti
coloro che, essendo interessati all'eventuale risarcimento assicurativo, violano la privacy dell'incidentato grave durante il ricovero ospedaliero (approfittando dello stato di salute dello stesso ) per impossessarsi dei suoi dati personali tramite la sottoscrizione di procure e/o mandati ottenuti con l'inganno;
• combattere e prevenire ogni forma di sciacallaggio economico o di sfruttamento, di violazione della privacy o del diritto alla riservatezza;
Che persegue attraverso le attività di seguito elencate (a titolo esemplificativo):
• informare, tramite la presenza di volontari nelle corsie ospedaliere durante gli orari di ricevimento al pubblico con la consegna di materiale informativo e brevi colloqui
introduttivi, l'incidentato grave ricoverato e la sua famiglia dei rischi inerenti all’attività svolta da soggetti interessati al risarcimento assicurativo per impossessarsi dei loro dati personali, violandone la privacy;
• consulenze gratuite in ambito legale e medicolegale alle vittime di gravi incidenti stradali e alle loro famiglie, anche in merito alla normativa inerente la privacy, presso i locali messi a disposizione dalla struttura ospedaliera;
• organizzare e gestire un centro di ascolto, supporto psicologico e di consulenza gratuita denominato "Tribunale dei Diritti dell'Incidentato" che lotta contro l'approfittamento dello stato di degenza e di salute dell'incidentato grave ricoverato in una struttura ospedaliera da parte di terzi interessati al risarcimento.
• permettere gratuitamente il contatto visivo tra l'incidentato grave ricoverato presso una struttura ospedaliera e la propria famiglia tramite mezzi informatici (smartphone, tablet) messi a disposizione dall'associazione stessa e svolgere gratuitamente attività di interpretariato affinché' l'incidentato grave straniero possa essere informato in merito ai propri diritti e contattare i suoi familiari senza creare problemi al personale sanitario;
• offrire un servizio di vigilanza nelle strutture sanitarie in merito al rispetto della normativa privacy e della tutela dei dati personali dell'incidentato grave ricoverato presso una struttura ospedaliera;
• informare la Direzione Sanitaria di eventuali violazioni della privacy avvenute all’interno delle strutture sanitarie, posto l'obbligo in capo a quest’ultima di assicurare il rispetto dei diritti alla riservatezza e alla dignità dell'incidentato grave ricoverato presso una struttura ospedaliera nonché la tutela dei dati personali dello stesso.
Il 25 Maggio 2018 è avvenuta la piena applicazione
delle norme del regolamento UE n. 679/2016 che modificano il modo di pensare
e di trattare i dati sensibili e in particolare i dati sanitari delle persone
ricoverate.
Per la prima volta il ns ordinamento vede l'entrata in scena
del "dato sanitario”, summa di tutte le informazioni sullo
stato di salute della persona.
Un insieme di dati ultrasensibili
ad alto rischio privacy che strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche
e private, chiamate a diverso titolo a gestire database e dati personali,
dovranno maneggiare con molta cura: dal fascicolo sanitario elettronico
alla cartella clinica elettronica, dal dossier sanitario ai referti on line
fino ai siti web dedicati, tutto richiederà la massima sorveglianza da parte
della direzione sanitaria, anche perché chi sbaglia paga.
Per coloro che non rispetteranno gli obblighi imposti dal regolamento
UE sulla privacy, sono previste sanzioni fino a 20 milioni di euro o fino
al 4% del volume d’affari annuo.
E’ quindi evidente l’imminente
ed urgente esigenza di adeguamento agli standard previsti dal provvedimento
europeo da parte delle aziende sanitarie.
La presenza nelle
corsie delle strutture ospedaliere dei volontari di AVIG ODV garantisce
gratuitamente alla direzione sanitaria un’attività di vigilanza e prevenzione
finalizzata all’ottenimento proprio di quella massima sorveglianza di cui
c’è bisogno. La particolare sensibilità’ dei dati personali strutturalmente
coinvolti, porta con se una nuova "cultura privacy” e un
sistema che garantisca la tutela dei diritti delle persone ricoverate alla
riservatezza dei dati personali, soprattutto in ambito sanitario dove le
esigenze di protezione saranno dal 25 maggio in poi indiscutibilmente elevate.
L’applicazione del regolamento UE n. 679/2016 prevede la figura
del DPO (Data Protection Officer), anello di congiunzione tra la struttura
sanitaria e il garante, soggetto autonomo super partes, che svolgerà da
un lato attività di consulenza e formazione e dall’altro un’attività di
controllo sul trattamento dei dati. Spetterà al DPO denunciare
senza ritardo e non oltre le 48 ore le eventuali violazioni.
La presenza nelle corsie delle strutture
ospedaliere dei volontari di AVIG ODV , può di certo rappresentare
un valido sostegno all'attività del DPO. Il termine massimo
di 48 ore imposto per la comunicazione del regolamento privacy segna
l’importanza di una pronta reazione da parte della struttura sanitaria
nel tentativo di ridurre al massimo l’eventuale danno che l’interessato
potrebbe subire. Un sistema sanzionatorio che pone il problema di una
vera e propria rivisitazione dell’assetto aziendale in chiave preventiva
e la presenza nelle corsie delle strutture ospedaliere dei volontari
di AVIG ODV, può di certo rappresentare per la direzione sanitaria
un’attività di prevenzione. L’accountability intesa come “responsabilizzazione”
sarà, poi, uno dei principi cardine introdotti dal nuovo Regolamento
privacy europeo. La protezione dei dati passa al titolare e in subordine
a chi li tratta e questi saranno tenuti ad adottare "best practice”
a tutela del dato supersensibile inerente lo stato di salute del ricoverato,
assicurando nel contempo che lo stesso dato rimanga nella disponibilità
del SSN oltre che accessibile dall’interessato e da chiunque sia stato
preventivamente indicato ed autorizzato.
E’ chiaro che la direzione sanitaria debba
in ogni modo evitare l’eventualità in cui terzi malintenzionati possano
ottenere proprio quel dato supersensibile inerente lo stato di salute del
ricoverato.
In sostanza se prima era sufficiente che il titolare
del trattamento si attenesse alle regole comportamentali di volta in volta
emanate dal legislatore per essere esente da ogni responsabilità, con il
nuovo regolamento privacy europeo lo scenario cambia; la nuova normativa
lascia al titolare l’onere di trovare e applicare i sistemi che ritiene
migliori per una sicura gestione dei dati personali.
Alla luce
di tutto ciò, la presenza dei volontari di Avig ODV nelle corsie ospedaliere
rappresenta una tutela per la Direzione Sanitaria laddove dovessero
verificarsi, per mezzo di terzi malintenzionati, concrete fattispecie di
reato inerenti la violazione della privacy prevista dal regolamento europeo.
Via di Donna Olimpia n. 166
00152 - Roma
A.V.I.G. ODV
Assistenza Volontaria
Incidentati Gravi
C.F.97744740586